Incentivo Occupazione Neet - aggiornamento al 30/09/2018

L’incentivo denominato “Occupazione NEET” intende favorire le assunzioni di giovani 16-29enni non occupati e non impegnati in percorsi di istruzione o formazione (NEET) aderenti al Programma Garanzia Giovani.

L’agevolazione spetta per le assunzioni effettuate nell’intero territorio nazionale ad esclusione della Provincia Autonoma di Bolzano.
L’incentivo è pari alla contribuzione previdenziale a carico del datore di lavoro, con esclusione dei premi e contributi dovuti all’INAIL, per un importo massimo di 8.060,00 euro su base annua, riparametrato e applicato su base mensile per dodici mensilità e fruibile entro il termine del 29 febbraio 2020. In caso di lavoro a tempo parziale il massimale è proporzionalmente ridotto.
Le tipologie contrattuali per le quali l’incentivo è riconosciuto sono il contratto di lavoro a tempo indeterminato, anche a scopo di somministrazione, e il contratto di apprendistato professionalizzante.

Al 30 settembre 2018, secondo i dati Anpal, sono state presentate 44.696 domande. Di queste 27.764 (62,1%) risultano confermate con un incremento del 52,9% rispetto al 30 giugno (9.601 unità).
L’ammontare complessivo delle risorse riferite alle domande confermate è pari a 60,1 milioni di euro con un incremento del 54,6% rispetto al 30 giugno.

Le regioni che presentano un maggior numero di domande sono Lombardia, Campania seguite da Veneto e Emilia Romagna. Nel complesso il 74,9% delle domande confermate si concentrano nelle Regioni più sviluppate.

In Basilicata si registrano 88 domande confermate con una retribuzione media di €1.131,04.

Rispetto alle domande confermate, il 60% riguarda giovani di genere maschile e il 40% giovani donne. All’interno delle fasce d’età il 47,6% è riferito ai giovani 20-24enni e il 37,6% riguarda i giovani 25-29enni. Le donne risultano più concentrate nelle fasce di età più adulte.

Per quanto riguarda la tipologia di contratto il 34,3% delle assunzioni incentivate riguarda il tempo
indeterminato e il 65,7% riguarda l’apprendistato professionalizzante.

In particolare le regioni in transizione (Abruzzo a parte) e le regioni meno sviluppate (Puglia a parte)
presentano una maggiore incidenza del contratto a tempo indeterminato rispetto al contratto di
apprendistato professionalizzante.

Con riferimento all’orario di lavoro, il 68,6% delle assunzioni è a tempo pieno. Il part time risulta più diffuso tra le donne.

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